Asfalto&Radici

2

C’è un albero nel giardino del vicino

Il suo tronco rimane a stento entro il confine.

Ma le radici se ne fregano, se ne fregano e spingono fuori

Sotto l’asfalto nero sollevano la strada.

Ci passi sopra e non t’accorgi ma sono vive

Sono dei calli assuefatti al catrame

Ci passi sopra, ma lui s’abitua e se ne frega

Continua a fare la sua parte che tu lo sappia oppure no.

Odio quelle crepe e quei bozzi

Specialmente quando siamo in due in moto

Ma anche se ci passo con la macchina l’ammortizzatore

Vero? Li odi, li odi finché non t’accorgi

L’errore potrebbe essere l’asfalto e non le radici

Che poi l’asfalto in quel caso forse non è l’errore

In quel caso forse non è l’errore, è presunzione.

Intro Del Folle

2

Che folle storia è mai questa

Passi l’infanzia a elevare di potenza

E a costruire quadrati sull’ipotenusa

Per poi ritrovarti ai quaranta

Che friggi patatine ai Fast Food

Poi ti prende così all’improvviso

L’inadeguato sentirsi nel vivere

E sei sospeso ondeggi fra l’essere

E l’apparire

Ho in bocca il gusto della ruggine

E il fiato corto anche quando son fermo

Sono un topo tra gatti

Una gallina nel brodo

La canzone del folle

E il riso del vulcano

____________________________________________

Licenza Creative Commons
Intro Del Folle di Castelletta Paolo è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work athttps://catrameindiepunk.wordpress.com/.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili pressohttps://catrameindiepunk.wordpress.com/.

Piccola Biografia del Catrame (aggiornata a 09/2014)

0

Novembre 2013. Un nuovo inizio di qualcosa che forse non è mai finito.

Dieci anni fa nascevano i Catrame; Paolo, Maurino e Fabio nella prima, primissima line-up della band; due chitarre e un basso, poca conoscenza della musica e tanta voglia di suonare e divertirsi insieme. Pochi live, qualche idea e molta confusione: nascevano le prime canzoni dei Catrame che facevano da contorno a cover di gruppi italiani e stranieri. Quasi sempre Punk Rock il genere.

Poi arriva Fabrizio alla batteria, conosciuto tramite annuncio attaccato con lo scotch in un negozio di musica. Le cose iniziavano a farsi serie, infatti a Maurino gli gira male e li molla. In amicizia, senza troppe scenate. Passano un paio di anni, qualche suonata in circoli privati e locali nel novarese, una bella serata live alla Fiera di Arona e poi…. Buuum!!! Si sono sciolti. Ancora non sanno dire il perché.

Fabrizio forma i Deshine con altri musicisti, Fabio fa crescere i funghi sulla sua chitarra e Paolo dopo un paio d’anni passa da bassista a batterista e si unisce ad una band del novarese, i Niente Cresti, divertendosi per un po’ a suonare con loro.

Ma il loro progetto non li molla, il Catrame che c’è in loro ritorna a galla. Paolo e Fabio ,tra settembre ed ottobre del 2013, si ritrovano a rumoreggiare assieme. Dopo un annuncio su Internet, un basso e una chitarra incontrano una batteria, quella di Luca, che percossa con grinta da il via e si ricomincia. Un po’ come se non avessero mai smesso.

Luca nell’estate se ne va e Paolo e Fabio invece pestano giù sull’acceleratore; lavorano a nuovi inediti, nuove cover e con il fido batterista a pile Uan-Tu si preparano ai prossimi live e a riempire il mondo con le magliette dei Catrame!

Molta passione, chitarra che alterna ruggiti a carezze, basso a martello e pacca al rullante, voci che raccontano storie e urlano disagi, mischiando poesia alle tematiche di denuncia sociale. Si alternano ai microfoni momenti ironici a testi introspettivi, che scavano nell’anima dell’essere umano. Il Rock nella versione più classica, senza troppi scazzi….  E poi sudore per chi ha voglia ancora di divertirsi ed emozionarsi, come loro, i Catrame.

Buona Musica a tutti. Fabio e Paolo.

Piazza Della Loggia

1

Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni  tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.

Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.

La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi  prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…

Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini e vermi.

Fino a quando non ci toglieremo le bende dagli occhi, fino a quando non sapremo pretendere la verità con i mezzi legali che abbiamo, fino a quando non capiremo di essere un popolo unico che si sbrana per compiacere un pubblico di politici incapaci che ci manovra e ci aizza, fino a quel giorno la bomba l’avremo messa tutti noi.

“La storia insegna ma l’uomo è un alunno distratto”  compare scritto in un murale sul lungo Agogna a Borgomanero. triste ma vero.

PIAZZA DELLA LOGGIA

Nessun colpevole, sentenzia il giudice

lo spazza il vento il peso delle anime

nessun colpevole, liberi tutti

ma ancora oggi sanguinano i morti

un fumo azzurro biancastro e denso

si leva al cielo quel ventotto maggio

nera la bomba nero il suo cuore

e son trentanni che accettiamo false sentenze

quarantanni di insabbiamenti e menzogne

solo pietà al posto di rabbia

ed è scesa la nebbia

su una delle tante stragi d’italia

su una delle tante stragi d’italia

che poi a pensarci in quarantanni

abbiamo  scoperto cose interessanti

inventato l’i pod la TV a colori

ed abbiamo fatto e visto Goldrake

il CD il telefonino in computer il post-it

il Prozac il Viagra il Punk ed Internet

un centinaio di pianeti e la bottiglia in Pet

un cuore artificiale

l CD il telefonino in computer il post-it

il Prozac il Viagra il Punk ed Internet

un centinaio di pianeti e la bottiglia in Pet

ma in tutti questi anni non riuscivamo a

trovare prove a sufficienza

per inchiodare i colpevoli alla Storia

per trovare i mandanti di Piazza Della Loggia

e a pretendere verità

nera la bomba nero il suo cuore

e son trentanni che accettiamo false sentenze

quarantanni di insabbiamenti e menzogne

solo pietà al posto di rabbia

ed è scesa la nebbia

su una delle tante stragi d’italia

in un’Italia di poeti di ruffiani ed avvoltoi

di trafficanti piduisti miti e falsi eroi

spregiudicati faccendieri miserabili al potere

di spacciatori de fare

dove scuola e TV rincoglioniscono tutti

e ci fanno passare per meschini ed inetti

e poi ci beviamo tutto e va in pappa il cervello

mentre i morti sbiadiscono…

e son trentanni che accettiamo false sentenze

quarantanni di insabbiamenti e menzogne

solo pietà al posto di rabbia

ed è scesa la nebbia

su una delle tante stragi d’italia

Licenza Creative Commons
Piazza Della Loggia diCastelletta Paolo è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported.
Based on a work athttps://catrameindiepunk.wordpress.com/.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili pressohttps://catrameindiepunk.wordpress.com/.